martedì 27 aprile 2010

BILANCIO consiglio comunale 21.4.2010

Il Bilancio del Comune di Chiavenna purtroppo si presenta molto contenuto.
L'abbiamo detto anche in altre occasioni, ci tocca fare i conti con i massicci tagli dei trasferimenti statali da Roma, cui si sono anche aggiunti i tagli nei trasferimenti dalla Regione, soprattutto nella spesa sociale e la Provincia ancora non ha preteso dalle ditte produttrici di energia idroelettrica i 103 Milioni di euro di sovraccanoni pregressi dello sfruttamento delle nostre acque.
Nei giorni scorsi l'Assemblea dei Sindaci del distretto della Bassa Valtellina ha redatto un documento di protesta contro i tagli, soprattutto per il settore sociale (in una situazione di grave crisi economica che coinvolge quotidianamente le famiglie).
La Regione ha tenuto per sé le quote dei Piani di Zona, in contraddizione con il principio di sussidiarietà.
Alcuni Sindaci valtellinesi hanno partecipato alla manifestazione di protesta dei sindaci lombardi a Milano.
Al di là dell'essere più o meno d'accordo con queste iniziative, quello che é evidente a tutti é Il silenzio degli amministratori della nostra Valle:
nessun dissenso e nessuna preoccupazione sono stati espressi in merito ai mancati finanziamenti che mettono in ginocchio i bilanci degli enti locali.
Ma crediamo che questo silenzio non sarà certamente giustificato dal pensare che vada tutto bene, non crediamo gli amministratori siano felici e contenti dei tagli alle entrate.
Ci e vi chiediamo il perché di questo silenzio.
A Roma si sostengono amministrazioni fallimentari e sprecone come il comune di Catania, si aumentano le spese dell'amministrazione centrale e si stringono i cordoni della borsa ai nostri comuni.
Tra l'altro una ricerca dell'Università Bocconi individua il nostro territorio come uno dei più dipendenti dai trasferimenti statali: chiediamo quale sia la vostra valutazione di questi dati e quale significato assumono in questo momento.
Avremmo visto meglio un Bilancio meno statico e più aperto verso il sociale, come coinvolgimento sia dei cittadini, sia della minoranza, sia come sforzo di reperimento di fondi.
Gordona prevede per statuto l'obbligo di un consiglio comunale informale aperto a tutti i cittadini prima dell'approvazione del Bilancio, mentre il gruppo di minoranza ha ricevuto un No alla proposta di istituire una commissione Bilancio, proposta fatta in considerazione dell'importanza che il bilancio ha nella vita amministrativa del nostro comune.
La modalità del comune di Gordona é un degno sforzo verso un Bilancio partecipato o sociale.
Siamo convinti che quanto di meglio possiamo desiderare in qualità di amministratori sia informare e soprattutto condividere le scelte amministrative con i diretti interessati, cioé con i Cittadini stessi.
Da parte nostra, come gruppo di minoranza, abbiamo fatto quello che potevamo:
abbiamo rinunciato ai compensi previsti per i consiglieri comunali.
Non possiamo dimezzarci gli stipendi come ha fatto la Giunta di Gordona, né risparmiare 50.000 € sulle spese della Giunta come sta facendo il comune di Sondrio.
Beatrice Patrini