giovedì 13 dicembre 2012

IMU TERRENI EDIFICABILI


Oltre al raddoppio del carico fiscale deliberato a giugno dalla maggioranza,  lo scorso novembre la Giunta De Pedrini ha introdotto i valori di riferimento per calcolare l’IMU sui terreni “edificabili”. A parità di superficie, i proprietari di terreni edificabili e all’interno degli ambiti consolidati (es Loreto, zona scuola Garibaldi, Raschi, Bette ecc…), in pratica terreni già edificabili  prima del PGT, dovranno pagare anche il 60% in più rispetto a quanto dovuto dai possessori dei nuovi ambiti edificabili, "creati" e resi edificabili dal PGT, anche se nelle stesse zone.
Ad esempio: chi possiede 1000 mq di terreno edificabile in zona ex campo sportivo o ex chiesa di San Fedele paga l’IMU su un valore del proprio terreno valutato dalla Giunta 200 Euro al metro quadrato.
Invece  i possessori dell’ambito A.T.1.3 ( sempre area ex campo sportivo) o A.T.1.4 ( ancora ex chiesa di San Fedele) pagheranno l’IMU su un valore dei propri terreni stabilito dalla Giunta in 75 e 150 Euro al metro quadrato (rispettivamente prima e dopo l’approvazione della convenzione che permetterà l'edificazione). Ci sembra una bella differenza.
Una tale differenza è riscontrabile anche fra i terreni edificabili di Loreto e quelli dell’ambito A.T.1.4 (vigne di Loreto), fra i terreni edificabili di Bette e quelli dell’ambito A.T.1.1 (Barini) o fra quelli dei Raschi ed i nuovi A.T.4.1.2.3 delle Giavere.
In quest'ultimo caso per i terreni dei Raschi la Giunta suggerisce un valore IMU di 150 Euro al metro quadrato, mentre per i nuovi ambiti delle Giavere il valore è di 75 e 150 Euro al metro quadrato (rispettivamente prima e dopo l’approvazione della convenzione). La sproporzione si fa ancor più evidente se consideriamo che le volumetrie edificabili dei nuovi ambiti sono triple rispetto a quelle delle Raschi (in pratica sulla medesima superficie ai Raschi si può costruire una casetta, mentre alle Giavere un condominio).
Se si decide di far pagare l’IMU sui terreni edificabili, ci sembrerebbe giusto che terreni confinanti e con le medesime possibilità di costruire paghino almeno cifre analoghe.











mercoledì 12 dicembre 2012

IMU

TAGLIARE LE SPESE COMUNALI PER RIDURRE L’IMU
  
 La situazione a cui il gruppo consiliare di maggioranza ci ha posto di fronte con il bilancio di previsione 2012 era a dir poco problematica: già a giugno il gruppo consiliare di minoranza si è attivato, proponendo alcuni tagli alle spese comunali per contenere almeno la tassa dell'IMU. La crisi, a livello locale e nazionale, era già drammatica:  questa tassa ha aggravato ancora di più le difficoltà economiche dei nostri cittadini.
Mesi fa ci siamo trovati di fronte ad un bilancio che prevedeva un'entrata di 1.100.000 Euro di  IMU (la sola quota prevista per il Comune di Chiavenna, più circa 684.000 euro allo Stato): per fare entrare tutti questi soldi, il gruppo di maggioranza all'unanimità ha deciso di aumentare entrambe le aliquote base IMU, sia per la prima casa, sia per la secondaInoltre  i nostri concittadini devono pagare (senza conteggiare altri tributi statali o regionali) anche l' addizionale irpef comunale, per un totale di 350.000 euro: di conseguenza  ci è sembrato indispensabile proporre tagli al bilancio, cercando di far stringere un po' la cinghia anche al Comune e non solo ai cittadini . I cittadini chiavennaschi verseranno per l’addizionale irpef comunale e l'IMU più di  2 milioni e 100mila euro, oltre il doppio di quanto versato nel 2011 (ICI e addizionale irpef comunale ammontavano a poco più di 1 milione di euro).Poiché cerchiamo di interpretare il nostro ruolo di consiglieri in maniera seria e concreta, siamo i primi a sostenere che queste tasse comunali non dipendono certo dal Sindaco De Pedrini e dalla sua giunta:   il Consiglio   Comunale però avrebbe potuto alleggerire la “stangata” e rendere più equa l'IMU.Il nostro gruppo consigliare aveva proposto 18 emendamenti al bilancio, trovando i soldi per rendere l'IMU più equa, almeno per la prima casa, come hanno fatto i Comuni di Sondrio e  Morbegno e tanti altri.Il lavoro non è stato semplice, anche perché il bilancio che ci siamo trovati ad analizzare è in sostanza la riproposizione di quello degli anni passati. Lo sforzo di ridurre alcune  spese comunali era da  intendersi come un sacrificio necessario per mantenere l'IMU più bassa possibile e senza toccare i servizi ai cittadini.
Avevamo chiesto:
- l’azzeramento del costo del consiglio comunale
- la riduzione dei compensi del Sindaco e degli assessori
- la riduzione delle spese  per il Consorzio Turistico
- la riduzione delle spese  della polizia municipale ed un generalizzato taglio (5-10%) degli acquisti di beni di consumo
- il rinvio del 25% delle spese per acquisti per alcuni uffici comunali (per es. per l'ufficio tecnico o spese generali di amministrazione).
Se fossero state accettate, queste economie avrebbero garantito una riduzione di spesa di  70.000 euro: soldi che il gruppo di minoranza avrebbe  usato per ridurre l’IMU ed alleggerirla per alcune categorie di immobili.
Inoltre avevamo proposto anche una tassa di soggiorno che avrebbe garantito ulteriori riduzioni dell'IMU, senza gravare oltre sul portafoglio dei chiavennaschi.
Purtroppo le nostre proposte sono state bocciate: i soldi per mantenere bassa l'IMU ci sarebbero stati, ma il gruppo di maggioranza, al completo, non l'ha voluta ridurre.

giovedì 26 luglio 2012

EX TENNIS VIA PICCHI: NON E' UN LIETO FINE Consiglio Comunale 24.7.12


Abbiamo discusso nel Consiglio del 24.7.12 l'ultima puntata della triste e lunga vicenda dell'area ex tennis. Purtroppo non si tratta di un lieto fine, ma di un epilogo degno di tutta questa vicenda,  nata male e finita anche peggio. I fatti: c'era una volta un terreno non edificabile,  in pieno centro storico, in un'area più che pregevole, vicina al castello, al Parco del Paradiso, al palazzo Salis, alla collegiata di S.Lorenzo. L'area si era salvata dal cemento perchè usata come campo da tennis e poi espressamente vincolata con ben due vincoli, non messi a caso, uno per uso pubblico (in accordo con i primi proprietari) e l'altro  della Sopraintendenza ai Beni Ambientali ed Architettonici. Nel 2001 la proprietà aveva informalmente richiesto all'Amministrazione Tognetti di rendere il terreno edificabile, ricevendo parere contrario (e ci sarà stata una ragione per dire di no). Nel 2006 l'Amministrazione Pozzoli ha invece scelto di concedere il permesso di costruire (una villa più grande rispetto alla richiesta del 2001), su un terreno  acquistato come inedificabile. Si è trattato di una precisa scelta amministrativa, perché il permesso di costruire non era un atto tecnico dovuto. Senza i voti dei consiglieri di maggioranza sull’area dell’ex tennis non si sarebbe potuto costruire. L’indice di edificabilità era stato intanto aumentato da 0,03 a 0,9 metri cubi. Dagli scavi della villa in costruzione sono poi emersi reperti archeologici di notevole importanza, per quantità e qualità. Da scavi ottocenteschi si sapeva che lì si trovava un insediamento abitativo antico, tardomediovale  e rinascimentale, e che scavando si sarebbero trovati reperti ancora più antichi e preziosi.  L’errore è stato a monte, nel rilasciare il permesso di edificabilità. Tutto ciò che è seguito alla concessione (scavi, ritrovamenti, continue modifiche di progetti, cambio di proprietà da un singolo privato ad una nota impresa di costruzioni) è solo il corollario di contorno che non modifica la sostanza della vicenda, ma che anzi aggrava questa brutta storia. Anche il Centro Studi Storici Valchiavennaschi era contrario alla costruzione. Ricordiamo inoltre che tanti cittadini hanno aderito ad una raccolta firme per destinare la zona a parco. Ovviamente il permesso di edificare non è stato concesso dalla Sopraintendenza, ma dal nostro Comune: gli amministratori di allora, ancora oggi presenti in Consiglio, nel 2009 hanno pubblicamente dichiarato che  per loro questo terreno era “di fatto edificabile”: era talmente edificabile che sono state necessarie ben due delibere del Consiglio Comunale per autorizzare la costruzione.
Dal 2006  ad oggi la contropartita chiesta al proprietario in cambio della possibilità di costruire una  villa (dove a malapena si sarebbe potuto costruire un box) è cambiata più volte: dal parcheggio  in Via Picchi (sotto la proprietà privata), al parcheggio alla biblioteca (neanche sul terreno della proprietà, ma su terreno di proprietà comunale), alle passerelle sulla Mera, arrivando oggi all'ultimo progetto: sistemazione del binario morto in Pratogiano e pavimentazione dei vicoli al Saliceto e del Maglio Vecchio. Interventi non così prioritari e fondamentali per l'immagine, anche turistica, di Chiavenna, e sicuramente meno importanti di un parco archeologico. Peraltro tali interventi erano  stati programmati già ad inizio mandato, con finanziamenti che però l'Amministrazione non è stata in grado di reperire: verranno ora eseguiti con la magra contropartita di Via Picchi, destinata originariamente ad altre opere. Rimane fuori dal progetto il collegamento con San Lorenzo, anche perché ora i soldi non sono più sufficienti. Tra le due possibilità sui piatti della bilancia, da una parte il parco archeologico nell'ampia e pregevole area verde pubblica di Via Picchi e dall'altra parte  la piccola zona verde al binario morto (poco più di un giardinetto) e le  pavimentazioni dei due vicoli, il gruppo consiliare di minoranza "Chiavenna di tutti" non ha dubbi: ci saremmo battuti per il parco archeologico ed il parco pubblico, rinnovando i vincoli che per anni hanno salvaguardato quell'angolo prezioso della nostra cittadina. Nel 2006 tali vincoli sul terreno furono definiti dall'amministrazione Pozzoli (con cui è in continuità l'attuale amministrazione De Pedrini) "vincoli fuori da ogni logica": noi crediamo che l'unico vincolo per chi amministra sia quello di battersi per l'interesse collettivo di tutti i cittadini.


per ulteriori informazioni vedi maggio 2009



MOZIONE A SOSTEGNO DELLA RIFORMA DEL DIRITTO DI CITTADINANZA PER I MINORI


La mozione è stata respinta dal gruppo di maggioranza perchè l'argomento non è inerente all'ambito amministrativo e può prestarsi a strumentalizzazioni di tipo politico e propagandistico.



Al Sindaco del Comune di Chiavenna

Mozione del gruppo consiliare “Chiavenna di tutti”

OGGETTO: sostegno alla riforma dei diritti di cittadinanza


Premesso che

- la Legge italiana (legge 5 febbraio 1992, n.91 e i Decreti del Presidente della Repubblica 12 ottobre 1993, n.572 e 18 aprile 1994, n. 362) prevede che i ragazzi e le ragazze nati nel nostro Paese, solo al compimento della maggiore età si vedano riconosciuto il diritto a chiederne la cittadinanza, e solamente nell’arco di tempo di un anno;

- nell’ottobre 2011 si è avviata nel nostro Paese una campagna di sensibilizzazione e di mobilitazione per i diritti di cittadinanza, in particolare dei minori, denominata “L’Italia sono anch’io”, a cui hanno aderito varie associazioni nazionali e locali ed organizzazioni laiche e religiose, enti locali, sindacati, partiti, gruppi di diverso orientamento e rappresentativi della società civile, nonché singoli cittadini volontari (tra i soggetti aderenti ricordiamo ACLI, Caritas Italiana, Fondazione Migrantes, legate alla Conferenza episcopale, Emmaus Italia, Federazione Chiese Evangeliche In Italia, Libera, Tavola della Pace e Coordinamento nazionale degli enti per la pace e i diritti umani) con primo firmatario e Presidente del Comitato promotore il Sindaco di Reggio Emilia e Presidente dell’ANCI Graziano Delrio.Tale campagna, riconoscendo i cambiamenti demografici avvenuti nel nostro Paese, ha sollecitato, in modo unitario e trasversale, una riforma del diritto di cittadinanza che preveda che anche i bambini nati in Italia da genitori stranieri, con posizione regolare, possano essere a tutti gli effetti cittadini italiani.Sono state raccolte 110.000 firme, più del doppio necessario, 18.000 nella sola Lombardia.

- anche a Chiavenna nel dicembre scorso diversi cittadini si sono liberamente impegnati nella raccolta di firme a sostegno della campagna succitata, sostenendo la necessità, civile, sociale e di pubblico interesse, di modificare la Legge sulla cittadinanza, con particolare riferimento ai ragazzi di origine straniera nati o cresciuti in Italia, raccogliendo più firme che in altri Comuni della Provincia.


Considerato che

-  molte figure istituzionali, dal Presidente della Repubblica a quello della Camera, hanno inoltrato un appello per l’adeguamento della legge del 1992, non più rispondente alle attuali dinamiche sociali e demografiche, affinché si amplino i requisiti di concessione della cittadinanza italiana, basandoli sul principio dello Ius Soli oltre che su quello dello Ius Sanguinis, al quale si ispira invece la normativa vigente.


In riferimento

- alle seguenti e lungimiranti parole pronunciate dal Presidente della Repubblica, davanti ad una delegazione della Federazione delle Chiese Evangeliche:
 "Mi auguro che in Parlamento si possa affrontare la questione della cittadinanza ai bambini nati in Italia  da immigrati stranieri. Negarla è un'autentica follia, un’assurdità”.
Bambini e i ragazzi di origine straniera “fonte di speranza” e “parte integrante dell’Italia di oggi e di domani”, “l’energia vitale”, i ‘nuovi italiani’, che potranno dare il loro contributo concreto allo sviluppo demografico, economico, sociale e civile del Paese, anche con particolare riferimento alla sostenibilità del debito pubblico.

Tenuto conto che

- il beneficio della cittadinanza italiana spetta di diritto anche a chi nasce in Italia da genitori ignoti o apolidi, o al figlio di genitori ignoti trovato sul territorio italiano, di cui non si trova nessun'altra cittadinanza, o ancora allo straniero che risiede da tre anni o che è nato in Italia, del quale si riescono a rintracciare antenati diretti di nazionalità italiana ed infine al ragazzo già diciottenne adottato da cittadini italiani, che risiede in Italia da almeno 5 anni.

Rilevato che

-i nati in Italia, ancora giuridicamente stranieri, superano il mezzo milione e, complessivamente, i minori stranieri residenti in Italia sono quasi un milione (quasi il 22% dei minori residenti in Italia)
-che anche nella nostra cittadina vivono numerosi bambini qui nati e qui residenti, figli di cittadini stranieri;
-che i succitati minori solo al compimento della maggiore età si vedono riconosciuto il diritto a chiedere la cittadinanza, vivendo fino ad allora una condizione di limbo ingiustificata, una sorta di apolidia familiare;

Ricordando che

- l’articolo 3 della Costituzione Italiana garantisce che "Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali"
- il tema dell’integrazione è stato affrontato anche dalla nostra Amministrazione Comunale con iniziative educative mirate.

Ritenendo che

-una riforma dei diritti di cittadinanza eviterebbe il crearsi di situazioni paradossali in cui questi bambini, nati o cresciuti nel nostro Paese, sono di fatto anagraficamente stranieri, stranieri in patria, con ripercussioni negative sulla effettiva possibilità di un processo di integrazione, di inclusione, di radicamento, di identità ed appartenenza a pieno titolo ad una comunità, di condivisione e di coesione sociale.



In considerazione di queste ragioni si chiede che il Consiglio Comunale, il Sindaco e la Giunta si impegnino


- a sostenere il riconoscimento della cittadinanza italiana per Ius Soli ai figli nati sul territorio italiano da entrambi genitori stranieri legalmente e regolarmente residenti, riconoscendo così la Convenzione Europea sulla Nazionalità che già nel 1997 chiedeva agli Stati di facilitare l’acquisizione della cittadinanza per “le persone nate sul territorio e ivi domiciliate legalmente ed abitualmente” e promuovendo la riforma delle norme relativamente alla cittadinanza per i minori nati in Italia

- a trasmettere quindi al Presidente della Repubblica, ai Presidenti di Camera e Senato e ai Capigruppo dei Partiti presenti in Parlamento la presente delibera, perché il Parlamento avvii e concluda nel più breve tempo possibile la discussione relativamente alle proposte di legge sul tema in oggetto, al fine di arrivare in tempi rapidi alla sua approvazione.

















venerdì 8 giugno 2012

BILANCIO PREVENTIVO 2012/ IMU

TAGLIARE LE SPESE PER RIDURRE L’IMU

La situazione a cui la maggioranza ci ha posto di fronte con l’approvazione, avvenuta lo scorso 7 maggio, da parte della giunta, del bilancio di previsione 2012 è a dir poco problematica. Per tale ragione ci siamo attivati proponendo alcuni tagli alle spese per pareggiare altrettante riduzioni dell’imposizione IMU. Ci troviamo infatti in un periodo che, sia a livello locale che nazionale, evidenzia una drammatica situazione di crisi economica che, secondo numerosi analisti, potrebbe addirittura aggravarsi in concomitanza di eccessivi aumenti del carico fiscale .
Ci siamo trovati di fronte ad un bilancio che prevede una entrata di 1.100.000 Euro per la sola parte spettante al Comune di Chiavenna del gettito IMU. A questo proposito è importante specificare che un tale entrata sarà possibile solo con un consistente rialzo di entrambe le aliquote base attualmente previste. La proposta della maggioranza parla del 5,5 per mille sulla prima casa e del 8,6 per mille sulla seconda. E’ inoltre importante ricordare che, per come è stata strutturata la compartecipazione alle entrate dell’IMU, i cittadini di Chiavenna proprietari di immobili e terreni , oltre al 1.100.000 Euro già citato, verseranno circa 684.000 Euro allo Stato.
Se a tutto ciò sommiamo il fatto che i nostri concittadini sono sottoposti (senza conteggiare altri tributi statali o regionali) anche ad addizionale comunale per un importo complessivo di 350.000 Euro capiamo perché ci pare indispensabile emendare il bilancio. Sulla base delle previsioni che siamo chiamati ad esaminare, i cittadini chiavennaschi si troverebbero a versare, per l’addizionale comunale e l’imposta municipale unica, una cifra superiore a 2.100.000 Euro cioè oltre il doppio di quanto versato per le analoghe imposte “comunali” nel 2011 (ICI e addizionale comunale ammontavano a poco più di 1 milione di euro).
Poiché cerchiamo di interpretare il nostro ruolo di consiglieri in maniera seria siamo i primi a dare atto che detto improvviso e rilevantissimo aumento della contribuzione “comunale” non dipende certo dalle politiche amministrative comunali del Sindaco De Pedrini e della sua giunta; siamo però convinti che le decisioni del consiglio comunale possano contribuire ad alleggerire la “stangata” e soprattutto a rendere il più equa possibile la distribuzione della stessa.
Per tale ragione il nostro gruppo consigliare  si è impegnato a redigere 19 proposte di emendamento al bilancio comunale. Dette proposte sono finalizzate a ridurre il carico fiscale gravante sui cittadini chiavennaschi ed a permettere, con la successiva approvazione delle norme che regolamenteranno l’applicazione delle aliquote IMU, una più equa distribuzione dell’Imposta Municipale Unica.
In funzione di quella che il Sindaco definisce la consapevolezza del momento, abbiamo analizzato tutte le voci di spesa suddividendole anzitutto fra quelle indispensabili (a solo titolo di esempio per noi voci indispensabili sono quelle legate al sociale, all’istruzione, alla cultura, agli asili, agli anziani ecc…) da quelle ad utilità graduabile.
L’esercizio non è certo stato semplice anche perché il bilancio che ci siamo trovati ad analizzare è sostanzialmente la riproposizione delle voci già presente negli anni passati. L’eccezionalità del momento ci deve però spingere ad un particolare sforzo e la nostra proposta di riduzione delle spese credo ben si inquadri in questo impegno dove i tagli proposti devono intendersi come sacrificio indispensabile al raggiungimento dell’obiettivo che ci si prefigge.
Le nostre proposte di tagli non vanno a toccare i servizi ai cittadini e riguardano l’azzeramento delle spese generali di funzionamento del consiglio comunale, una riduzione delle indennità di carica, una riduzione dei trasferimenti al Consorzio Turistico e delle spese per prestazioni di servizio della polizia municipale, un generalizzato taglio (5-10%) delle spese per acquisti di beni di consumo degli uffici e il rinvio del 25% degli investimenti per acquisto di beni mobili, macchine attrezzature tecnico-scientifiche di alcuni uffici comunali (es capitoli in carico ad ufficio tecnico o spese generali di amministrazione). Se accettati questi tagli comporranno una riduzione di spesa per oltre 70.000 Euro; soldi che noi vorremmo utilizzare per ridurre l’IMU ed alleggerire il peso della stessa per alcune categorie di immobili.
Speriamo che e nostre proposte vengano accolte nell’interesse dei Chiavennaschi tutti.

giovedì 31 maggio 2012

CHIUSURA ANTICIPATA PER L'ASILO NIDO

L'asilo nido chiuderà alle ore 16.30 invece che alle 17.30 : in soli 3 anni l'Amministrazione comunale ha diminuito l'orario di ben un'ora e mezza.
Un'ora e mezza in meno al giorno che sicuramente non aiuterà i genitori che lavorano, ed in particolare le madri che lavorano.
I nidi di Morbegno, di Sondrio e di Nuova Olonio chiudono dalle 17.30 alle 18.
Anche il nido del Comune di Samolaco, quello più vicino a Chiavenna, chiude alle 18.00.
Gli altri aumentano l'offerta, noi diminuiamo il servizio.
Al nido di Chiavenna invece di andare avanti, si torna indietro.
Ci sono stati momenti in cui il nostro nido, che è sempre stato un servizio di qualità, ha avuto anche la lista d'attesa.
Diminuire l'offerta significa ridurre un servizio fondamentale e condannarlo progressivamente ad un consistente ridimensionamento, come un gatto che si morde la coda.
C'è solo da augurarsi che questa novità non faccia diminuire le iscrizioni.
La decisione della Giunta è stata motivata con i tagli della Legge Finanziaria relativamente alle assunzioni.
La Finanziaria è uscita nel 2011: per mesi il problema è rimasto nel cassetto.
La commissione consiliare è stata convocata in fretta e furia solo pochi giorni fa e solo martedì genitori ed educatrici sono stati informati della decisione già presa dal gruppo di maggioranza, per di più con l'obbligo di dover deliberare entro poche ore.
Anche se coinvolto all'ultimo momento, il gruppo di minoranza "Chiavenna di tutti" si è impegnato a fare delle proposte che avrebbero garantito il servizio come prima, fino alle 17.30, con la disponibilità di educatrici e genitori.
Sicuramente, se la maggioranza avesse voluto, ci sarebbe stato il tempo, ed il modo, per ragionare con il personale comunale, i genitori, le educatrici ed il gruppo di minoranza: insieme si sarebbe potuta trovare una soluzione condivisa e senza dubbio migliore per tutta la collettività. Ci dispiace che da parte del gruppo di maggioranza sia mancata la volontà di confrontarsi.
Purtroppo a parole si difendono i servizi sociali, ma nella realtà dei fatti si tagliano i servizi storici che consideriamo essenziali.






domenica 6 maggio 2012

PIANO DI ZONA/SFA

Ci sembra di fondamentale importanza e priorità che il Comune di Chiavenna, con tutti i Comuni della Valle, si impegni per raggiungere l'obiettivo di garantire la quantità e la qualità degli interventi sociali che hanno storicamente caratterizzato positivamente il livello delle politiche sociali nel nostro territorio e della gestione associata dei servizi sociali.
E' doveroso che i nostri cittadini più fragili, anziani, disabili, minori, trovino risposte adeguate ai loro bisogni.
Sappiamo che nei giorni scorsi si sono verificati problemi riguardo alle alte quote di compartecipazione delle rette per gli utenti del Servizio Formazione all'Autonomia.
E' un servizio che funziona bene e sappiamo quanto sia indispensabile per la vita dei ragazzi e delle loro famiglie.
Con la revisione delle rette, le quote di compartecipazione sono notevolmente aumentate, quadruplicate, tanto da provocare anche ritiri degli utenti dal servizio.
Ci auguriamo che la Conferenza dei Sindaci trovi al più presto una soluzione al problema.
Si spenderanno 300.000 euro per un trasferimento inutile della biblioteca: e lo SFA?


venerdì 23 marzo 2012

CONVENZIONE ONU DIRITTI PERSONE CON DISABILITA'

Il Consiglio Comunale vuole impegnarsi ad osservazione i principi della convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità.
Tra i principi generali è bene ricordare l'accessibilità alle strutture fisiche, sociali, economiche e culturali.
Con la convenzione ONU il concetto di disabilità non riguarda più esclusivamente la condizione di salute della persona in quanto tale, ma anche il suo rapporto con l'ambiente circostante. E' abbastanza intuitivo quanto un ambiente non accessibile accresca maggiormente la disabilità di una persona.
Inoltre la convenzione fa intuire quanto l'accessibilità sia un valore per tutta la collettività, una città accessibile ai disabili è una città migliore per tutti.
A Chiavenna, negli ultimi decenni, tanto si è fatto per eliminare le barriere architettoniche negli edifici pubblici, ma sempre senza un vero strumento pianificatore.
La legislazione italiana prevede essenzialmente due strumenti:
 - il primo, introdotto dalla legge 41 del 1986 è il P.E.B.A. - Piano per l'eliminazione delle barriere architettoniche. Nonostante le buone intenzioni del legislatore è stato un fallimento, basti pensare che la legge dava un anno di tempo ai comuni per l'adozione del piano pena il commissariamento degli stessi ma che a distanza di 25 anni solo circa il 25% dei comuni italiani ne ha adottato uno e che forse solo il 5% di questi ne pratica i dettami.
- il secondo strumento previsto dalla legislazione è il P.A.U. - Piano di accessibilità urbana.
Il P.A.U. permette attraverso alcune fasi operative di rimuovere le cause che impediscono l'accessibilità a luoghi, prodotti e servizi; soprattutto programmando nel tempo l'attuazione degli interventi secondo priorità e risorse disponibili.
Il primo passo da compiere è la creazione di una struttura operativa composta da più realtà (amministrazione, associazioni, progettisti, i disabili stessi, ecc. ecc.). Questa struttura operativa dovrà portare alla conoscenza delle problematiche; successivamente seguirà una fase di programmazione degli interventi in base ad esigenze più urgenti e fattibili; si passerà infine alla progettazione, esecuzione e monitoraggio dei risultati.
Si chiede alla maggioranza, per fare passi concreti, di condividere un piano di accessibilità urbana.

Il consigliere Sergio Longoni

Il Consigliere Sergio Longoni

giovedì 15 marzo 2012

UN'ALTRA SGRIDATA

Nell’ultimo consiglio comunale il Sindaco ha espresso l’ennesimo rimprovero al gruppo di minoranza: questa volta siamo stati giudicati “cerchiobottisti”. Questo è solo l’ultimo di una lunga serie di giudizi del gruppo di maggioranza: in questi anni siamo stati ammoniti come “sconclusionati”, “ridicoli”, “scienziati” e “cervelli”, che fanno “chiacchiere da lavatoio”, oltre ovviamente al solito ritornello “ideologici”. Il gruppo di minoranza "Chiavenna di tutti" esprime soltanto le sue opinioni e cerca di fare il suo lavoro al meglio, come da sempre fanno tutti i gruppi di minoranza interrogando i Sindaci sui problemi dei cittadini: non si può pretendere che si sia sempre d'accordo con il gruppo di maggioranza. Ma anche se avessimo sempre torto non ci meriteremmo queste parole. Ci chiediamo perché invece il nostro Sindaco reagisca sempre così teso e rigido, offendendosi così facilmente da sentenziare persino su due parole, "già" e "concretamente", usate dal gruppo di minoranza. Speriamo molto che in Consiglio Comunale e sulla stampa il Sindaco non si concentri più sulle prediche al gruppo di minoranza, sicuramente meno importanti dei reali problemi dei cittadini, che certo non mancano e che meritano più attenzione di noi.




Il capogruppo del gruppo di minoranza Chiavennaditutti

venerdì 3 febbraio 2012

BENEFICI RIVIERASCHI SFRUTTAMENTO ACQUE BOGGIA LIRO MERA

Abbiamo appreso dall’Albo Pretorio che la Giunta si sta finalmente attivando sulla questione idroelettrica, anche se solo a seguito di una proposta del Comune di Terni.

Un anno fa avevamo proposto al Sindaco di accertare ed esigere i benefici rivieraschi dovuti: la maggioranza De Pedrini con atteggiamento rigido e preconcetto aveva bocciato la nostra proposta. Come Chiavennaschi ed anche come consiglieri comunali siamo ora ben lieti che la Giunta abbia cominciato ad accodarsi all’iniziativa di Terni, che ci auguriamo abbia successo.

UFFICIO LOCALE GIUDICE DI PACE

Il gruppo consiliare "Chiavenna di tutti" ha espresso in una interrogazione la sua preoccupazione per la possibile soppressione dell’ufficio locale del Giudice di pace, soppressione confermata dallo schema di Decreto Legislativo sulla riorganizzazione degli uffici giudiziari. L’eventuale trasferimento a Sondrio sarebbe in contraddizione con la natura del Giudice di Pace quale “Giudice di prossimità”, con danni evidenti per tutti gli utenti. Le Amministrazioni locali possono ottenere il mantenimento degli uffici del Giudice di Pace, pagandone le relative spese di funzionamento
Il Gruppo Consiliare “Chiavenna di tutti” condivide e richiama i principi alla base della legge istitutiva dei Giudici di Pace, secondo cui le controversie di modesta gravità devono essere decise il più possibile vicino ai cittadini, con procedure semplificate e con approccio conciliativo: di conseguenza si chiede al Sindaco ed alla Giunta quali iniziative e provvedimenti concreti l’Amministrazione Comunale intenda adottare per mantenere a Chiavenna l’Ufficio del Giudice di Pace

sabato 21 gennaio 2012

RACCOLTA DIFFERENZIATA 2011

Abbiamo letto sulla stampa le dichiarazioni del gruppo di maggioranza relativamente alla raccolta differenziata del 2011: niente di nuovo, la percentuale della differenziata è ferma al palo del 52 % e in questi anni abbiamo sentito sempre le stesse giustificazioni I rifiuti rimangono per Chiavenna un problema aperto che non trova soluzione.Per obbligo di legge avremmo dovuto raggiungere almeno il 60 % entro il 2011, per poi puntare ad almeno il 65 % a breve, entro il 2012.Altrimenti le sanzioni e l'aumento dei costi di gestione potrebbero ricadere sulle bollette, come già minacciato dagli amministatori di maggioranza sui giornali.Il Sindaco ed il gruppo di maggioranza avevano promesso nel loro programma elettorale il 65 % e nel Consiglio Comunale del novembre 2009 avevano dichiarato che l'obiettivo del 60 % era "una cosa abbastanza fattibile". L'obiettivo però non è stato raggiunto: la gestione dei rifiuti nel nostro Comune è visibilmente fallimentare, lo dicono i numeri.A parte Piuro, che è un esempio per tutti, anche tanti altri Comuni della Valle e della Provincia ci bagnano il naso.Cosa c'è che non funziona nel Comune di Chiavenna? Purtroppo i nostri amministratori sono orgogliosi del nostro unico primato: siamo i primi della classe nelle multe per i rifiuti.Quello che abbiamo visto in questi giorni sono le fotocopie illeggibili e quindi inutili del calendario-rifiuti per il 2012 affisse nelle bacheche e l'annuncio del solito bollettino informativo.Come gruppo di minoranza dal 2009 abbiamo continuato a fare proposte, ma gli amministratori di maggioranza, rigidamente, preferiscono fare da soli. Tra i vari suggerimenti, abbiamo proposto un gruppo di lavoro sui rifiuti (con la partecipazione dei cittadini, degli amministratori, dei tecnici, dei commercianti, degli artigiani, delle associazioni, delle guardie ecologiche, degli amministatori dei condomini, ecc.), il sacco trasparente come al Comune di Colico per agevolare i controlli, la riduzione dei rifiuti a monte, la separazione tra carta e cartone (che viene pagato di più al Comune), nuove modalità di raccolta, più controlli all'ecocentro.
Per esempio la vendita in loco del ferro avrebbe portato nelle casse comunali circa 7000 euro, invece abbiamo pagato per lo smaltimento.Crediamo che la strada giusta sia il serio coinvolgimento e la responsabilizzazione consapevole di tutti i cittadini: gli amministratori, Sindaco in testa, dimostrino con iniziative forti, anche inconsuete, che i rifiuti sono tra i nostri primi interessi e che ci crediamo davvero.Morbegno (che ha più abitanti di Chiavenna, ma meno rifiuti) ha organizzato una decina di incontri sull'argomento, il nostro Comune uno.A Chiavenna c'è ancora molto da fare: proponiamo al gruppo di maggioranza di trovarci in piazza per parlare con la gente di questo problema, per ascoltare i dubbi e far vedere concretamente come si separano i rifiuti.