mercoledì 19 giugno 2013

FUSIONE COMUNI

Capogruppo  Patrini Beatrice Consiglio Comunale 3.6.13

Approviamo questa delibera ( prima puntata di un percorso condiviso) consapevoli del fatto che questo passaggio è tanto importante e complesso quanto delicato per la storia amministrativa, ma non solo, anche politica e culturale, del nostro Comune.

Anche il proseguimento del percorso richiederà tutto l'impegno possibile.

A nostro parere il tema chiave sta e starà nella volontà e nella capacità di garantire la massima rappresentanza, il massimo coinvolgimento di tutti i cittadini, perchè questo passaggio fondamentale per la nostra Valle dovrà vedere il più ampio consenso e la più ampia adesione possibile da parte di tutti.

Sarà impegno importante degli amministratori pensare ed attuare modalità di informazione e coinvolgimento della maggior parte dei cittadini, anche ricorrendo a strumenti innovativi, i più vari ed inconsueti, sfruttando la modernizzazione e la fantasia, questo perchè i cittadini si presentino al referendum il più possibile informati e per fare in modo che il referendum sia partecipato e responsabile e perché il rapporto con gli altri Comuni che per ora, legittimamente non hanno aderito all'accorpamento, sia costruttivo e positivo. Riproponiamo la costituzione di un gruppo di lavoro, anche sullo statuto, che sia garanzia di rappresentatività dei problemi e degli interessi dei differenti territori.

La preoccupazione all'interno del nostro gruppo consiliare è che la fusione non sia fatta a discapito della democrazia e della partecipazione: la fusione comporterà una riduzione del numero degli eletti ed ad un aumento dei cittadini elettori nel nuovo Comune.

Sarà importante evitare che la fusione venga vissuta come perdità di identità e di tutela della propria realtà. Questa fase potrebbe essere un antidoto all'antipolitica ed alla delega agli amministratori della vita civica di una comunità.

Il nuovo Comune potrebbe essere un laboratorio che motivi i cittadini ad essere protagonisti.

Il secondo aspetto importante, messo in evidenza nella precedente delibera del 18.12.12 e ribadito dal Sindaco stasera, è che il nostro Comune non è sottoposto a nessun obbligo di fusione.

Si tratta quindi di una scelta, di un dovere morale, culturale, politico, amministrativo, che va oltre le necessità finanziarie contingenti e la motivazione di mettersi insieme con il solo obiettivo di resistere ai tagli economici del governo centrale.

La speranza è che la fusione non sia solo un cambiamento burocratico, ma possa favorire uno sguardo di più ampio respiro sulla nostra Valle.

Quando il nostro gruppo consiliare aveva trattato l'argomento in campagna elettorale, facevamo riferimento alla sfida di ripensare il nostro territorio oltre i localismi, valorizzando contemporaneamente le istanze territoriali, in una visione coerente con un progetto complessivo, soprattutto nella gestione di alcuni temi ( PGT, servizi sociali, servizi scolastici, rifiuti, strutture sportive...).

Sarà cruciale il ruolo delle associazioni di cittadini, che rappresentano il tessuto di una comunità.

 Si dovrà studiare attentamente il decentramento dei servizi.

Un grosso contributo tecnico ed umano andrà richiesto ai nostri capi area ed ai dipendenti che quotidianamente lavorano nel nostro Comune.

Bisognerà ragionare in termini di bilanci comparati e simulati, confrontando contabilità diverse (Comuni differenti e CM), mutui in essere, consulenze, appalti, allocazione e specializzazione del personale.

Speriamo seguano passi concreti il più possibile condivisi: questo passaggio potrebbe dare una spinta alla capacità di analisi, alla capacità progettuale e programmatoria, favorendo il lavoro in rete per progetti rilevanti, anche europei.

La speranza è che la fusione possa costituire un'occasione di sviluppo e di mobilitazione della cittadinanza, per una gestione "comune" dei beni "comuni" e dei valori ecologici della Valle.

Non si tratta solo di gestione associata dei servizi, ma di una nuova gestione strategica del territorio, che ci possa permettere di guardare oltre la crisi e reggere il confronto con situazioni montane economicamente più favorite.

Ringraziamo tutti quelli che hanno dato il loro contributo alla formalizzazione di questo atto.

venerdì 7 giugno 2013

FUSIONE COMUNI

Consigliere Luca Dei Cas Consiglio Comunale 3 giugno 2013

Questa sera stiamo scrivendo una pagina amministrativa storica per la nostra
Valle: Chiavenna ed i paesi contermini decidono di fondere le proprie
municipalità in un unico Comune.
Se tutto andrà a buon fine quello di questa
sera sarà ricordato come un vero e proprio spartiacque per cui si parlerà di
decisioni pre-fusione comunale o post-fusione. Ebbi
già modo di dire che ci stiamo trovando “ad un tornante” della storia
amministrativa della nostra valle e che le decisioni che verranno prese
influenzeranno la vita valchiavennasca dei prossimi 50-100 anni.
Leggo dalla stampa che qualcuno continua ad attardarsi in sterili polemiche su
quanto debba essere territorialmente esteso questo processo di fusione,
probabilmente non si è compreso appieno la grandezza di quanto stiamo
deliberando questa sera e non si riesce a capire che difficilmente nella storia 
politico -amministrativa si possono fare dei salti improvvisi, solitamente le 
decisioni sono un concatenarsi di avvenimenti e passaggi logici.
Quello di questa sera è un grande passaggio che non impedirà in futuro di farne 
altri, ma  i fatti ci dicono essere INDISPENSABILE per perseguire l’ambizioso
progetto della SEMPLIFICAZIONE AMMINISTRATIVA. Certo questo processo oggi non è
completo, alcune realtà municipali hanno declinato la proposta di fusione e
viaggiano verso altre prospettive che sono certo però non impediranno, in
futuro, ulteriori passaggi di SEMPLIFICAZIONE AMMINISTRATIVA.
L’importante è dimostrare che questo processo di
fusione rappresenta un VANTAGGIO per i cittadini.
Il documento Eupolis evidenzia molto bene i vantaggi:
- Aumento della dimensione organizzativa
- Riduzione costi
- Incentivi finanziari
Ne vorrei aggiungere però almeno un altro:
la maggior rappresentatività democratica degli amministratori che solo il
superamento della polverizzata, ed ormai anche un po’ anacronistica, realtà
municipale valchiavennasca permetterà. Questa maggior rappresentatività (un
Comune di 15.000 abitanti ha 16 consiglieri, con un rapporto di 1 consigliere
ogni circa 1000 persone.Attualmente i consiglieri dei 6 comuni sono una
settantina: praticamente tanti quanti i dipendenti comunali). Questa maggior rappresentatività porterà una crescita culturale che l’unificazione imporrà a tutti, e sarà foriera di una
miglior interlocuzione con i soggetti economici ed istituzionali con i quali la
Valchiavenna del terzo millennio avrà a che fare.