giovedì 31 maggio 2012

CHIUSURA ANTICIPATA PER L'ASILO NIDO

L'asilo nido chiuderà alle ore 16.30 invece che alle 17.30 : in soli 3 anni l'Amministrazione comunale ha diminuito l'orario di ben un'ora e mezza.
Un'ora e mezza in meno al giorno che sicuramente non aiuterà i genitori che lavorano, ed in particolare le madri che lavorano.
I nidi di Morbegno, di Sondrio e di Nuova Olonio chiudono dalle 17.30 alle 18.
Anche il nido del Comune di Samolaco, quello più vicino a Chiavenna, chiude alle 18.00.
Gli altri aumentano l'offerta, noi diminuiamo il servizio.
Al nido di Chiavenna invece di andare avanti, si torna indietro.
Ci sono stati momenti in cui il nostro nido, che è sempre stato un servizio di qualità, ha avuto anche la lista d'attesa.
Diminuire l'offerta significa ridurre un servizio fondamentale e condannarlo progressivamente ad un consistente ridimensionamento, come un gatto che si morde la coda.
C'è solo da augurarsi che questa novità non faccia diminuire le iscrizioni.
La decisione della Giunta è stata motivata con i tagli della Legge Finanziaria relativamente alle assunzioni.
La Finanziaria è uscita nel 2011: per mesi il problema è rimasto nel cassetto.
La commissione consiliare è stata convocata in fretta e furia solo pochi giorni fa e solo martedì genitori ed educatrici sono stati informati della decisione già presa dal gruppo di maggioranza, per di più con l'obbligo di dover deliberare entro poche ore.
Anche se coinvolto all'ultimo momento, il gruppo di minoranza "Chiavenna di tutti" si è impegnato a fare delle proposte che avrebbero garantito il servizio come prima, fino alle 17.30, con la disponibilità di educatrici e genitori.
Sicuramente, se la maggioranza avesse voluto, ci sarebbe stato il tempo, ed il modo, per ragionare con il personale comunale, i genitori, le educatrici ed il gruppo di minoranza: insieme si sarebbe potuta trovare una soluzione condivisa e senza dubbio migliore per tutta la collettività. Ci dispiace che da parte del gruppo di maggioranza sia mancata la volontà di confrontarsi.
Purtroppo a parole si difendono i servizi sociali, ma nella realtà dei fatti si tagliano i servizi storici che consideriamo essenziali.






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