Sono nata a Chiavenna, 51 anni fa; ci ho vissuto fino alla maturità scientifica, poi mi sono trasferita a Torino, dove sono rimasta 10 anni. In quella città ho frequentato l'Università e iniziato a lavorare. Sono logopedista, una professione che ho desiderato e di cui sono molto soddisfatta. Il mio lavoro mi ha dato moltissimo: generalmente si pensa che un logopedista insegni a parlare, a me questa professione ha insegnato soprattutto ad ascoltare. Da Torino sono tornata a Chiavenna, lavorando però a Vimercate per 10 anni; ora lavoro all'Ospedale di Morbegno, nell'Unità Operativa di Neuropsichiatria dell'Infanzia e dell'Adolescenza,
volentieri. Faccio parte di quel fiume di persone, studenti e lavoratori, che ogni giorno si muove dalla nostra città in giù; poi ci sono i tanti, e le tante donne, che si dirigono in su, verso e oltre il confine.
So cosa vuol dire viaggiare sui treni della linea Chiavenna-Colico, conosco i problemi della viabilità della nostra Valle. Però non ritornerei a vivere in una città; mi piace Chiavenna, la sua cornice, i suoi tempi, la sua dimensione, la sua gente. Mi piacerebbe vivere in un ambiente ancora più sano, pulito, curato, pensato, accogliente, vivace.
Diffido dell'uniformità e dell'omologazione; intendo la comunità come un insieme di individui, che hanno progetti di vita autonomi e perseguono in libertà i propri obiettivi, persone che però sanno anche confrontarsi positivamente con gli altri, per contribuire al bene comune e per consolidare i valori condivisi.
Ho fatto l'esperienza di consigliere comunale due mandati fa.
Diffido dell'uniformità e dell'omologazione; intendo la comunità come un insieme di individui, che hanno progetti di vita autonomi e perseguono in libertà i propri obiettivi, persone che però sanno anche confrontarsi positivamente con gli altri, per contribuire al bene comune e per consolidare i valori condivisi.
Cara Bea, ti lascio una frase di Robert Kennedy come incitamento: "Alcuni uomini vedono le cose per quello che sono state e ne spiegano il perchè. Io sogno cose che ancora devono venire e dico, perchè no".
RispondiEliminaDi mio aggiungo: osa l'inosabile. Il coraggio paga, sempre.
pubblicate il programma per favore? il blog è fermo da una settimana a parte i ringraziamenti qui a fianco
RispondiEliminaA me il programma che è stato distribuito è piaciuto, mi sembra aperto, disponibile ai cambiamenti, sensato.
RispondiEliminaEmerge quale è l'idea di Chiavenna, una città viva, tra tutela delle nostre tradizioni e voglia di novità.Attenta alla partecipazione della gente alla vita amministrativa.
mi piace che si parta da qui, che si provi a far incontrare l'attivismo dei volontari delle associazioni con il Comune.Buona anche la direzione della sostenibilità e della solidarietà, della città educativa,fanno parte delle nostre abitudini (...scola de umanità).
Non mi sembrano obiettivi scontati o politichesi, mi sembrano ben fondati nel nostro territorio.L'importante è crederci e essere coerenti.In tempi di disimpegno, di egoismi, di cura dei propri interessi, mi sembra significativo dare spazio a queste priorità.